Sulla differanza
"Nella lingua non ci sono termini positivi, ma solo differenze", scriveva Saussure.
E' dal rapporto sincronico tra i vari termini, nel loro gioco differenziale, che si genera l'identità di un significato (la lettera "t", ad esempio può essere scritta in mille modi diversi ma l'importante è che "non si confonda", cioè si differenzi dalle altre lettere).
La differenza, indica poi il movimento di "differimento" temporale (ritardo o anticipazione) che disloca continuamente l'origine in un altrove, in un luogo e in un tempo "altri".
Sono alcuni dei motivi per cui Jacques Derrida introdusse il concetto di differànce, un neologismo che servisse a focalizzare l’attenzione sul carattere dinamico della differenza, irriducibile condizione di possibilità della presenza, dell’identità. L’identità non è qualcosa di dato, si determina in relazione ad altro, nel differire da sé. Da qui in poi la differànce viene tradotta come differanza.
2 commenti:
Assessò, non avevamo immagini utili. Non vi preoccupate che adesso Pippo gira tra le munnizze e il malcostume e rimontiamo il tutto (senza il Vostro sembiante)
Picchi di Alti e bassi(ssimi) personaggi e interpreti. Operazione riuscitissima. Ottima metafora dell'Occhiuto operare. (Mi dispiace solo vedere la 'gnognara sulla faccia del M° Pisciotta). Suggerimento: perche' non differenziare la raccolta degli assessori? Abbracci & Baci dal Vs. sempre affezzzzionato
Vincenzo G. Rovella
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